26 settembre 1862. Lettera circolare: le «ingerenze» di Artom nell’attività del Collegio-Convitto di Saluzzo

Archivio Terracini. Fondo Saluzzo. Università Israelitica di Saluzzo. Culto e cimiteri. Serie 4, fald. 20 fasc. 10

Percorso: Rabbino Beniamino Artom

Dati:
mittente: Beniamino Artom
destinatario: comunità ebraica di Saluzzo
oggetto: Artom assume l’insegnamento di ebraico del Collegio-Convitto e si impegna a garantire una presenza già assidua all’interno dell’istituto per sorvegliare «l’adempimento delle prescrizioni religiose»

La circolare è stampata con una nota a mano del Presidente del Consiglio di Amministrazione della comunità, Marco Anselmo Segre, redatta in fondo alla pagina. È sottoscritta da Artom, con l’approvazione del Rettore del Collegio-Convitto, Prof. Bartolomeo Ortolani. Reca la data 26 settembre 1862 in alto a sinistra.

Citando reclami ricevuti da parte di alcuni padri di famiglia, Artom annuncia alla comunità di aver assunto l’impegno di «dare io stesso due lezioni settimanali agli allievi sulla lingua sacra e sulle cose di religione»; comunica, inoltre, di voler garantire una presenza più assidua all’interno dell’istituto «per poter in modo più diretto sorvegliare e curare l’adempimento delle prescrizioni religiose». Il Consiglio di Amministrazione, tuttavia, non dovette gradire l’iniziativa del rabbino, definita un’«ingerenza», dal momento che impedì la pubblicazione dell’avviso, come apprendiamo dalla nota manoscritta in calce alla lettera e firmata dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, Marco Anselmo Segre. La concisione della nota non fornisce alcuna informazione sulle ragioni del Consiglio. Cionondimeno, tensioni tra le amministrazioni e i rabbini non erano una rarità. L’episodio qui delineato mette senz’altro in luce l’energico dinamismo di Artom, una figura che certo non mancava d’intraprendenza e di industriosità nell’esercizio del ministero rabbinico.

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