L’Unione contro l’intolleranza religiosa…

Il 30 gennaio 1947 l’avvocato Tabet di Roma, corrispondente per l’Italia dell’American Jewish Committee aveva scritto al rabbino Disegni per avere informazioni sulla Fondazione che stava nascendo. Fra le altre cose, Dario Disegni gli comunicava che «indipendentemente dal lascito G. De Levy è in gestazione qui fra noi per iniziativa d’un Comitato promotore da me presieduto, comitato a cui hanno già aderito molte personalità cittadine, sacerdoti cattolici e pastori valdesi, una libera associazione per lo studio del fenomeno dell’antisemitismo. Essa si denominerà: “Unione contro l’intolleranza religiosa e il razzismo”. Si stanno raccogliendo adesioni e quando esse avranno raggiunto come si spera un numero ragguardevole di soci, si inizierà una vera e propria attività che secondo lo schema di statuto già approvato, salvo modificazione, dovrà consistere in riunioni culturali, divulgazioni di studi, pubblicazioni di articoli, opuscoli, libri, conferenze radio-conversazioni, petizioni alle Autorità ed ai Pubblici Poteri, difesa e vigilanza contro ogni forma larvata o aperta di antisemitismo… e infine mediante un’assidua opera educativa».

L’Unione era già realtà al più tardi alla fine del 1947: si presentava come ente indipendente dalla Fondazione e il presidente era l’avvocato Bruno Segre. Questi il 24 novembre scriveva alla Fondazione per l’invio di cento copie del bollettino Fraternità pubblicato dall’Unione.

I rapporti con Bruno Segre continuarono e la Fondazione fu fra i primi finanziatori del periodico L’Incontro. Periodico indipendente, mensile nato nel 1949 e tutt’oggi pubblicato. I contributi furono erogati – in forma anonima come si legge in una lettera di Disegni a Giuseppe Ottolenghi del 3 febbraio 1950 – almeno fino al 1950, ma nel 1951 la sovvenzione era sospesa a causa dell’impossibilità di toccare l’eredità del marchese prima dell’ottenimento ufficiale del riconoscimento giuridico.